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Come scegliere la potenza del contatore elettrico in base alle tue necessità
Quale sarà quella giusta per te? Sottoscrivere la fornitura di energia elettrica con una potenza contrattuale sbagliata potrebbe rivelarsi una spesa non necessaria. Oppure, influire sulle normali attività domestiche, con il contatore che continua a scattare perché assorbi più energia di quella erogata.
Per aiutarti a trovare una risposta esaustiva, affrontiamo tutti gli aspetti utili a toglierti ogni dubbio. Ad esempio, sai da cosa dipende la potenza del contatore? Conosci la differenza tra potenza impegnata e disponibile? E se vuoi cambiare la potenza contrattuale, sai già cosa devi fare?
Non ti preoccupare, stai per trovare le risposte a queste e altre domande. Ti aiuteremo a scegliere la potenza del contatore elettrico più adatta alle tue necessità. Qui di seguito troverai un utile vademecum con le informazioni che ti servono.
Come scegliere la potenza del contatore elettrico: il giusto equilibrio tra risparmio ed energia sempre a disposizione
Nella bolletta trovi tutte le informazioni fondamentali sulla tua attuale fornitura di energia elettrica. Ti basta un’occhiata nella parte in cui è riassunta la tipologia di contratto, per conoscere la tua potenza contrattuale impegnata e la potenza disponibile. Ma è necessario sapere cosa sono:
- potenza contrattuale impegnata – indica quanta potenza viene erogata da contratto dal fornitore ed è espressa in chilowatt;
- potenza disponibile – è il livello massimo di energia di cui realmente puoi usufruire prima che il contatore salti e corrisponde alla potenza impegnata più il 10%.
In genere, i contratti domestici hanno una potenza impegnata di 3 kW. Naturalmente, è un dato che varia a seconda delle tue esigenze personali e puoi gestirlo in base a specifiche fasce.
Le fasce energetiche al kW tra cui poter scegliere
Prima della riforma della tariffa elettrica del gennaio 2017 era possibile stipulare contratti per solo 4 fasce di potenza: 1,5 kW, 3 kW, 4,5 kW e 6 kW. Oggi, questa scelta è più flessibile e puoi scegliere di aumentare o diminuire la richiesta di chilowatt con scatti di 0,5 kW. Dunque, potresti ottenere, ad esempio, 3,5 o 4 kW se la potenza di cui hai bisogno non arriva ai 4,5 kW.
Questo sistema permette di ridurre i costi, perché la potenza contrattuale impegnata è una spesa fissa in bolletta e aumenta di circa 23-24 euro/anno per kW in più. Quindi, per tenere sotto controllo le spese energetiche dovresti ridurre i consumi e usare gli apparecchi elettrici nelle fasce orarie più economiche, se previsto nel tuo contratto. Ma soprattutto, dovresti sapere come scegliere la potenza del contatore elettrico.
Come scegliere la fascia di potenza contrattuale giusta per te
Come anticipato, in genere le utenze domestiche hanno una potenza impegnata di 3 kW. Ma la società cambia, la tecnologia avanza e mutano anche le esigenze delle famiglie.
Mentre con l’avvento delle lampade a led i consumi dell’illuminazione incidono sempre meno, in ogni casa sono sempre più presenti apparecchi elettronici, spesso energivori. Lavatrice e forno elettrico, per esempio, sono elettrodomestici che consumano 2 o 3 mila W. Se aggiungi anche lavastoviglie, aspirapolvere, phon, ferro da stiro, frullatore e forno a microonde, fai presto a capire che i consumi possono crescere molto.
Ma i consumi cambiano in base agli stili di vita, al numero di componenti dei nuclei familiari e alle dimensioni delle case. Dunque, come scegliere la potenza del contatore elettrico? Vediamo qualche esempio a seconda delle diverse fasce di potenza:
- più bassa, 1,5 kW – capace di sostenere i consumi per l’illuminazione e tenere acceso un frigorifero;
- bassa, 3 kW – potenza adatta per una casa di circa 100 m2 abitata da tre o quattro persone, attrezzata con gli elettrodomestici di base;
- media, 4,5 kW – potenza adatta per una casa di circa 120 m2 in cui vivono quattro persone che usano elettrodomestici aggiuntivi, tipo condizionatore, congelatore, scaldabagno, ecc.;
- alta, 6 kW – potenza richiesta da abitazioni di grandi dimensioni, attrezzate con asciugatrice, cucina a conduzione elettrica, pompa di calore, ecc.;
- oltre i 6 kW – per esigenze specifiche, come il riscaldamento richiesto da una piscina o altri macchinari ad alto dispendio energetico.
Come valutare un aumento o una diminuzione di energia
I costi riportati nelle bollette sono costituiti dalla somma dell’energia contrattuale richiesta, dai consumi e altre voci. Alternando l’uso degli elettrodomestici, e scegliendo di avviare lavaggi di biancheria e stoviglie durante le fasce orarie più convenienti, potrai ridurre le cifre delle bollette. Ma se ritieni che ci sia un ulteriore margine di risparmio, è il caso di valutare una riduzione dell’energia contrattuale e passare a una fascia di kW inferiore a quella attuale.
Invece, se hai cambiato abitudini, introdotto un nuovo elettrodomestico, oppure hai notato un uso maggiore degli apparecchi elettronici, allora è arrivato il momento di chiedere un aumento dell’energia contrattuale. Se non puoi farne a meno, è inutile continuare a fare la spola avanti e indietro per riattivare manualmente il contatore che scatta.
Come ottenere un aumento o una diminuzione di energia?
Il procedimento per richiedere una modifica di potenza contrattuale è molto semplice. È sufficiente contattare il servizio clienti del fornitore e comunicare le tue necessità. La richiesta viene inoltrata al distributore nell’arco di due giorni lavorativi e il cambio sarà effettivo in circa cinque giorni.
Se è necessario un intervento diretto sul contatore, i tempi possono allungarsi fino a venti giorni, ma riceverai una comunicazione da parte del distributore che ti informerà dei tempi necessari all’intervento.
Quanto costa modificare la potenza contrattuale?
Con la già citata riforma della tariffa elettrica del 2017 non c’è più il contributo amministrativo da pagare al distributore. In caso di aggiunta di potenza, per procedere alla modifica, dovrai corrispondere un contributo fisso una tantum al venditore più la cifra dovuta per i kW di potenza aggiuntiva. In caso di riduzione di potenza, invece, pagherai solo il contributo fisso al venditore.
Nel mercato tutelato il contributo al venditore ammonta a 23 euro, mentre nel mercato libero la cifra è riportata nel contratto. Dunque, ogni fornitore di energia elettrica è libero di indicare una cifra diversa. Un altro buon motivo per controllare sempre ogni dettaglio del contratto che ti appresti a sottoscrivere. Quando confronti le offerte, controlla il costo medio unitario dell’energia elettrica in kW e tutte le clausole incluse.
Come scegliere la potenza del contatore elettrico: fai un uso consapevole dell’energia
Adesso hai tutte le informazioni chiave che ti permetteranno di valutare con maggiore consapevolezza i tuoi consumi e di scegliere la potenza del contatore elettrico. Sono vari gli approfondimenti e i punti di attenzione. Quindi, prenditi il tuo tempo e fai valutazioni oculate.
Siamo consapevoli che non sia sempre facile districarti tra i diversi concetti e la miriade di offerte che affollano il mercato dell’energia elettrica, per questo siamo qui. Vogliamo aiutarti a fare scelte che facilitino la tua vita. E comprendere tutti gli aspetti relativi ai contratti luce e gas è fondamentale per fare scelte ponderate e vantaggiose.
Sinergy Luce e Gas è sempre al tuo fianco, per guidarti passo dopo passo. Se hai bisogno di maggiori informazioni, contattaci senza impegno. Parla con un nostro consulente esperto e trova la soluzione su misura per le tue esigenze di consumo energetico. Oppure, scopri subito le offerte luce e gas che abbiamo pensato per te.