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Aumentare la potenza del contatore dell’energia

Aumentare la potenza del contatore dell’energia si rivela spesso necessario per soddisfare il fabbisogno domestico o aziendale.

Se nell’ultimo periodo hai notato che la corrente “salta” frequentemente significa che il tuo contatore dispone di una potenza non sufficiente rispetto a quella di cui necessiti.

Questo può avvenire perché, ad esempio, hai acquistato un condizionatore aggiuntivo o nuovi elettrodomestici che necessitano di maggiore energia. Oppure, semplicemente, hai cambiato delle abitudini nell’uso di apparecchi elettronici ed elettrodomestici. In questo articolo vedremo:

  • come scegliere la potenza del contatore;
  • come aumentarla;
  • quali sono i costi.

Come scegliere la potenza del contatore dell’energia?

Come scegliere la potenza del contatore di energia elettrica? Innanzitutto devi verificare qual è la potenza impegnata e quella disponibile: puoi trovarla tra i dati della tua fornitura, nella prima pagina della bolletta elettrica.

In passato gli scaglioni possibili tra cui scegliere erano 4:

  • 1,5 kW
  • 3 kW
  • 4,5 kW
  • 6 kW.

Dall’inizio del 2017, invece, puoi anche optare per valori intermedi, procedendo a intervalli di 0,5 kW. Questo significa, ad esempio, che se vuoi aumentare la potenza di un contatore da 3 kW non sei costretto a passare direttamente a 4,5, ma puoi scegliere anche un parametro minore, come 3,5 kW o 4 kW.

Per i valori oltre i 6 e fino a 10 kW gli intervalli saranno di 1kW, mentre per quelli oltre i 10 e fino a 30kW si potrà aumentare o diminuire la potenza di 5 kW in 5 kW.

Per scegliere la potenza del tuo contatore considera che la maggior parte delle utenze domestiche ha, di solito, 3 kW a disposizione (viene presa come riferimento una casa di circa 100 mq2). Nella scelta, valuta non solo quanti elettrodomestici/apparecchi elettronici sono presenti e quanta potenza richiedono, ma anche numero di persone residenti e abitudini nell’utilizzo dell’energia elettrica.

Lo stesso vale per le utenze non domestiche, anche se, di base, quasi certamente stai già utilizzando un contatore con più di 3 kW. Considera:

  • dimensioni dell’edificio;
  • numero di dipendenti;
  • computer, apparecchi elettronici, macchinari e condizionatori utilizzati;
  • potenza richiesta da ciascun elemento.

Aumentare la potenza del contatore: quanto costa?

Dal 1° aprile del 2017 aumentare la potenza del contatore costa meno che in passato, anche se tale agevolazione sull’energia avrà una durata di due anni (fino al 31 marzo 2019).

È stata, infatti, azzerata la quota fissa del distributore (in precedenza era di circa 27€) e sono stati ridotti del 20% i costi dei contributi per ogni kW aggiuntivo richiesto. Rimane invece invariato a 23€, se in maggior tutela, il contributo fisso richiesto dal venditore (altrimenti dipende dalle singole condizioni contrattuali, ma solitamente non ci si discosta molto da questa tariffa).

Da aprile, quindi, sia gli utenti del mercato libero che tutelato pagano circa 55€ per ogni kW in più (fino a 6 kW) invece dei 69,36€ di prima. Per uno scatto di 0,5 kW, invece, si paga circa la metà (27€).

Oltre i 6 kW la tariffa rimane invariata a 69,36€ per ogni kW aggiunto.

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Aumentare la potenza del contatore: quanto costa e come fare

Aumentare la potenza del contatore dell’energia: come fare

Aumentare la potenza del contatore di energia elettrica è facile e veloce.

Il contatore elettrico è di proprietà della società di distribuzione che opera nella tua zona di riferimento. Quando chiami il tuo fornitore per malfunzionamenti o interventi tecnici, è il distributore ad agire operativamente: anche in questo caso, dunque, avverrà lo stesso iter.

L’unica cosa di cui ti dovrai preoccupare sarà quella di contattare il servizio clienti del tuo fornitore e richiedere il cambio di potenza del contatore. Solitamente la tua richiesta viene comunicata in 2 giorni lavorativi al distributore: se non sono previsti interventi diretti sul contatore, il cambio verrà effettuato in 5 giorni lavorativi.  In caso contrario, avverrà entro 20 giorni, previa consegna di una ricevuta con indicati i tempi necessari per l’intervento.

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