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Quando accendere il riscaldamento: date 2024 zona per zona

Con l’arrivo dell’autunno e il calo delle temperature, molti italiani iniziano a prepararsi per affrontare i mesi invernali e, in particolare, si apprestano ad accendere il riscaldamento

In Italia, la programmazione dell’accensione varia notevolmente in base alla zona climatica di residenza, secondo le indicazioni del Decreto n. 412 del 26 agosto 1993. Anche per il 2024, le date sono state attentamente stabilite per ciascuna delle zone, dalla A alla F, al fine di ottimizzare il consumo energetico e adattarsi alle specificità climatiche locali.

Ad esempio, nelle zone più settentrionali e fredde, i termosifoni potranno essere accesi a partire dal 15 ottobre 2024. Al contrario, nelle regioni meridionali più temperate l’accensione è posticipata al 1° dicembre 2024. Queste scadenze sono pensate per garantire un utilizzo consapevole dell’energia, senza trascurare il comfort domestico.

Tenere conto delle tempistiche per l’accensione del riscaldamento è fondamentale non solo per assicurarsi un ambiente caldo e accogliente ma anche per evitare multe e rimanere in linea con le leggi vigenti

Scopri quali sono le date di accensione e spegnimento del riscaldamento per la tua zona climatica e alcuni consigli utili per una gestione efficace e conforme alle normative del riscaldamento domestico.

Le zone climatiche italiane e le date di accensione del riscaldamento

L’Italia è suddivisa in sei zone climatiche, ognuna delle quali ha specifiche date e orari per l’accensione dei riscaldamenti. Questa suddivisione è fondamentale per gestire in modo efficiente e sostenibile il riscaldamento nelle diverse regioni del paese.

Zona A – Climatizzazione minima

La Zona A include le aree più calde d’Italia, come le isole di Lampedusa, Linosa e Porto Empedocle

In questa zona, i riscaldamenti possono essere accesi solo dal 1° dicembre al 15 marzo e per un massimo di 6 ore al giorno. Questa limitazione riflette il clima generalmente mite di queste aree, dove il bisogno di riscaldamento è minimo.

Zona B – Moderatamente calda

La Zona B comprende province del sud come Agrigento, Catania, Crotone, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa e Trapani

In questa zona, i riscaldamenti possono essere accesi dal 1° dicembre al 31 marzo per un massimo di 8 ore al giorno. Questa fascia climatica è caratterizzata da inverni relativamente miti, ma sufficientemente freddi da richiedere un moderato utilizzo del riscaldamento.

Zona C – Intermedia

La Zona C include città come Bari, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Imperia, Latina, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari e Taranto

Qui, i riscaldamenti possono essere accesi dal 15 novembre al 31 marzo per un massimo di 10 ore al giorno. Questa zona rappresenta un equilibrio tra le aree più calde del sud e quelle più fredde del nord, con un bisogno di riscaldamento intermedio.

Zona D – Fresca

La Zona D copre città come Ascoli Piceno, Avellino, Caltanissetta, Chieti, Firenze, Foggia, Forlì, Genova, Grosseto, Isernia, La Spezia, Livorno, Lucca, Macerata, Massa Carrara, Matera, Nuoro, Pesaro, Pescara, Pisa, Pistoia, Prato, Roma, Savona, Siena, Teramo, Terni, Vibo Valentia, Viterbo

In questa zona, i riscaldamenti possono essere accesi dal 1° novembre al 15 aprile per un massimo di 12 ore al giorno. Questa fascia climatica è caratterizzata da inverni più freddi rispetto alle zone più a sud, richiedendo un utilizzo più esteso del riscaldamento.

Zona E e F – Fredde e montane

La Zona E abbraccia vaste aree del nord e del centro Italia, includendo città come Alessandria, Aosta, Arezzo, Asti, Bergamo, Biella, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Como, Cremona, Enna, Ferrara, Frosinone, Gorizia, L’Aquila, Lecco, Lodi, Milano, Modena, Novara, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Piacenza, Pordenone, Potenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rieti, Rimini, Rovigo, Sondrio, Torino, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Verbania, Vercelli, Verona, Vicenza

In queste località, l’attivazione dei sistemi di riscaldamento è consentita dal 15 ottobre al 15 aprile, con un limite di funzionamento giornaliero fino a 14 ore.

Al contrario, la Zona F si estende su regioni montane quali Belluno, Trento e Cuneo. Questa zona si caratterizza per l’assenza di restrizioni riguardanti i periodi di accensione e spegnimento dei riscaldamenti, offrendo la possibilità di mantenere attivi i sistemi di riscaldamento durante tutto l’anno, secondo le necessità.

date riscaldamento 2024

Le date di accensione del riscaldamento in Italia per il 2024 variano per zona climatica, garantendo efficienza energetica e comfort domestico.

Normative e consigli per l’accensione del riscaldamento

La gestione del riscaldamento in Italia è soggetta a una serie di normative e regolamenti che mirano a garantire il risparmio energetico, la riduzione delle emissioni inquinanti e il comfort abitativo. Ecco alcuni punti chiave da considerare.

Normative principali

Le normative italiane relative al riscaldamento sono principalmente disciplinate dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 412 del 26 agosto 1993

Questo decreto stabilisce le regole per la progettazione, l’installazione, l’esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici, con l’obiettivo di contenere i consumi di energia e ridurre l’impatto ambientale. 

È stato proprio questo decreto a dividere l’Italia in sei zone climatiche, ognuna con regole specifiche per l’accensione dei riscaldamenti.

Manutenzione e controlli periodici

È fondamentale effettuare regolarmente la manutenzione degli impianti di riscaldamento per garantirne l’efficienza e la sicurezza. Il D.P.R. 412/1993 prevede l’obbligo di sottoporre gli impianti a controlli periodici, la cui frequenza dipende dal tipo e dalla potenza dell’impianto. 

La frequenza della manutenzione può variare anche in base alle normative UNI e CEI e alle raccomandazioni del produttore dell’impianto. 

Questi controlli devono essere eseguiti da personale qualificato per assicurare che l’impianto operi con un livello adeguato di efficienza e non causi sprechi di energia. 

Approfondisci il tema del controllo dei fumi e della manutenzione periodica della caldaia.

Temperatura massima consentita

La temperatura massima consentita negli ambienti riscaldati è di 19 gradi Celsius, con una tolleranza di due gradi. Questa regola aiuta a bilanciare il comfort abitativo con il risparmio energetico. 

I sindaci possono, in caso di necessità, posticipare la data di accensione o stabilire una temperatura massima differente, sempre entro i limiti della tolleranza prevista. 

Edifici non residenziali (come ospedali, scuole, uffici) hanno regolamentazioni diverse per la gestione del riscaldamento.

Sanzioni per la non osservanza delle normative

La non osservanza delle normative relative all’accensione, alla manutenzione e alla gestione degli impianti di riscaldamento può comportare sanzioni amministrative significative. In caso di mancato rispetto delle regole stabilite per i periodi di accensione, la durata giornaliera o la temperatura massima consentita, le multe possono variare da un minimo di 500 euro a un massimo di 3.000 euro.

I regolamenti condominiali possono prevedere ulteriori sanzioni per chi viola le norme sull’utilizzo del riscaldamento, con multe che possono raggiungere i 200 euro per infrazione, e arrivare fino a 800 euro in caso di recidiva. Gli enti locali, come i comuni, possono anch’essi imporre sanzioni aggiuntive attraverso specifiche ordinanze.

Consigli per un uso efficiente

Per un uso efficiente del riscaldamento, è consigliabile regolare la temperatura in base alle esigenze reali della casa. Ad esempio, ridurre la temperatura di 1-2 gradi durante la notte o quando la casa è vuota può significativamente ridurre i consumi energetici e, di conseguenza, il costo della bolletta. 

Inoltre, utilizzare termostati e cronotermostati può aiutare a gestire automaticamente la temperatura e ad evitare sprechi di energia.

Scopri se tenere la caldaia sempre accesa aiuta a ridurre i costi del riscaldamento.

Eccezioni e deroghe

In caso di condizioni climatiche anomale, i sindaci possono stabilire deroghe alle limitazioni ordinarie. Queste deroghe possono includere l’ampliamento dei periodi annuali di esercizio e la durata giornaliera di accensione dei riscaldamenti, sempre con l’obiettivo di bilanciare le esigenze di comfort abitativo con la necessità di risparmio energetico.

Controllo degli impianti prima dell’accensione

Prima di accendere il riscaldamento, è fondamentale eseguire una serie di controlli per garantire il corretto funzionamento, l’efficienza e la sicurezza dell’impianto. Ecco i passaggi da seguire:

  • ispezione visiva e controllo dell’installazione – prima di accendere la caldaia, è essenziale effettuare un’ispezione visiva dell’impianto. Il tecnico specializzato deve verificare il posizionamento e l’alimentazione della caldaia, assicurandosi che non ci siano danni visibili, perdite d’acqua o segni di corrosione;
  • pulizia esterna e interna – la pulizia della caldaia e dei termosifoni è fondamentale per un funzionamento efficiente. Rimuovere detriti, polvere o foglie accumulate attorno alla caldaia e nelle prese d’aria aiuta a prevenire il surriscaldamento e a migliorare l’efficienza dell’impianto. Anche la pulizia dei termosifoni è importante per evitare la dispersione di polvere nell’ambiente una volta attivato il riscaldamento;
  • controllo dei tubi e delle connessioni – verificare lo stato dei tubi e delle connessioni è essenziale per prevenire perdite d’acqua e garantire il corretto funzionamento dell’impianto. Assicurati che tutti i collegamenti siano saldamente fissati e che non ci siano perdite d’acqua. In caso di perdite, è necessario intervenire immediatamente per ripararle;
  • controllo della pressione dell’acqua – la pressione dell’acqua nella caldaia deve essere monitorata regolarmente e mantenuta all’interno dei limiti consigliati dal produttore, generalmente tra 1 e 1,5 bar. Questo contribuisce a un funzionamento sicuro ed efficiente dell’impianto. Controllare la pressione a freddo e regolarla se necessario aggiungendo o scaricando acqua dal sistema;
  • sfiato dei termosifoni – prima di accendere il riscaldamento, è importante sfiatare i termosifoni per eliminare l’aria intrappolata al loro interno. Questo passaggio è fondamentale per assicurare una distribuzione uniforme dell’acqua calda e prevenire zone fredde o tiepide nei termosifoni;
  • controllo del tiraggio e della canna fumaria – il controllo del tiraggio e della canna fumaria è fondamentale per garantire che i gas di scarico siano adeguatamente smaltiti all’esterno dell’edificio, evitando il rischio di avvelenamento da monossido di carbonio. Il tecnico deve eseguire test specifici per assicurarsi che il sistema di scarico sia efficiente e sicuro;
  • manutenzione programmata – la manutenzione programmata della caldaia include la pulizia annuale e la prova fumi, che devono essere eseguite con regolarità. La prova fumi, ad esempio, permette di monitorare la regolazione del bruciatore e deve essere eseguita ogni 2 anni per caldaie a gas.

 

Dai un’occhiata a questi 5 semplici consigli per risparmiare sul riscaldamento.

È fondamentale rispettare scrupolosamente le date stabilite per l’accensione e lo spegnimento del riscaldamento in base alla propria zona climatica, non solo per evitare sanzioni ma anche per contribuire attivamente al risparmio energetico e alla diminuzione delle emissioni nocive.

Il calo nel bisogno di riscaldamento registrato negli ultimi anni, influenzato in parte dai cambiamenti climatici e dall’introduzione di materiali isolanti innovativi, è un segnale incoraggiante. 

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