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Tariffe utenze domestiche non residenti, residenti e altri usi: le differenze

Le differenze tra utenze domestiche non residenti, residenti e altri usi è un dilemma che ci siamo posti tutti almeno una volta nella vita. Cosa cambia? Non ci sono grandi misteri, ma è bene comprendere le diverse opzioni, poiché in base al tipo di utenza variano anche le tariffe applicate ai consumi dell’energia elettrica.

Possiamo chiarire ogni aspetto insieme e trovare la giusta collocazione alla tua situazione, per sapere quale tipo di contratto dovresti sottoscrivere. In questo modo, potrai anche valutare con maggiore consapevolezza le diverse offerte sul mercato libero dell’energia e scegliere la tariffa più adatta alle tue necessità.

Non perdiamo altro tempo e facciamolo subito.

 

Cosa cambia tra tariffe utenze domestiche residenti e non residenti

 

Partiamo dalla definizione di alcune terminologie. Anche se può sembrarti banale, ci sarà utile per comprendere meglio le differenze tra utenze domestiche non residenti, residenti e altri usi.

Quando parliamo di utenze elettriche ci riferiamo all’abitazione o all’immobile a cui è associato un contratto per la fornitura di energia elettrica, sottoscritto tra una persona e il fornitore. Esistono 2 categorie ben distinte:

  • utenza domestica;
  • utenza altri usi.

 

Con il termine “domestica” si specificano quelle utenze dove l’utilizzo dell’elettricità è destinato alla tua abitazione e ai locali annessi. Prevedono la presenza di un contatore identificabile con un unico numero POD e, a loro volta, sono suddivise in 2 sottocategorie:

  • utenze domestiche residenti;
  • utenze domestiche non residenti.

 

Le utenze domestiche residenti sono quelle attive nelle abitazioni in cui una persona vive, la sua dimora abituale. Quelle non residenti, invece, sono relative alle seconde case, in cui appunto, la persona è proprietaria, ma non vi risiede.

C’è differenza tra una bolletta luce residenti e non residenti? Sì. Queste ultime prevedono costi maggiori rispetto a quelle per residenti, a parità di consumo. Con la riforma delle tariffe dell’energia elettrica (delibera 582/2015/R/eel dell’ARERA), le vecchie tariffe D2 e D3 sono state abolite. La loro peculiarità risiedeva nella progressività dei corrispettivi tariffari. Ovvero, pagavi un prezzo maggiore al kWh in corrispondenza di consumi più alti.

Oggi, per le utenze domestiche è prevista una struttura tariffaria non progressiva, definita TD. Tale tariffa non considera più le differenze tra utenze residenti e non residenti e neppure gli scaglioni di consumo. Tuttavia, mentre gli importi per i servizi di trasporto e gestione del contatore rimangono uguali sia per residenti che non residenti, a cambiare è il calcolo degli oneri di sistema:

  • domestico residente – l’importo degli oneri di sistema è applicato sulla base dei consumi di energia effettuati;
  • domestici non residenti – l’importo degli oneri di sistema è calcolato in parte sui chilowattora consumati e in parte è fisso.

 

Ne consegue che l’incremento delle quote fisse ha un peso maggiore sulle utenze domestiche non residenti, in virtù della spesa degli oneri di sistema applicata. Soprattutto nel caso in cui i consumi annui di energia siano bassi, poiché l’incidenza risulta essere ancora più significativa.

 

Bolletta luce non residenti: alcune accortezze per contenere i costi

 

Come abbiamo visto, la riforma delle tariffe, l’aumento degli oneri di sistema e le accise hanno inciso molto sulle tariffe luce non residenti. Quindi, come puoi contenere i costi?

Sulle quote fisse il tuo fornitore luce non può intervenire, sono uguali per tutti. Tuttavia, puoi confrontare i contratti luce non residenti nel mercato libero, facendo molta attenzione al costo dell’energia in kWh.

In particolare, potresti valutare meglio le reali necessità di consumo e le tue abitudini per considerare:

  • una riduzione della potenza del contatore;
  • la scelta di tariffe biorarie, invece, che monorarie, in virtù dell’uso quotidiano di energia elettrica.

 

Anche la scelta degli elettrodomestici può aiutarti a ridurre i costi. Infatti, spesso tendiamo a investire su prodotti di fascia bassa nella casa in cui non siamo residenti. In realtà, gli elettrodomestici di categoria A, A+, A++ e A+++ garantiscono una maggiore economia sulla bolletta riducendo i consumi a parità di efficienza. 

E il canone RAI? Da quando è stato introdotto nella bolletta luce, ci sono stati molti dubbi su chi dovesse pagarlo. Nella pratica però è molto chiaro: il canone RAI è dovuto una volta all’anno per ogni famiglia anagrafica, a prescindere dalle abitazioni che possiedi. Ergo, non comparirà tra le utenze domestiche seconda casa.

 

Tariffe utenze altre usi: tutto ciò che devi sapere

 

Le tariffe utenze altri usi fanno riferimento alla tipologia di contratto luce destinata ad attività commerciali. A differenza delle tariffe utenze domestiche, non sono previste delle sottocategorie, ma essendo destinate a specifici usi, è necessario possedere determinate caratteristiche per poterle richiedere. Ecco quali:

  • rientrare nella categoria piccole imprese (negozi, piccole aziende e professionisti con partita IVA);
  • fatturato annuo, o totale di bilancio, non superiore a 10 milioni di euro;
  • numero di dipendenti pari o inferiore a 50.

 

Inoltre, è possibile richiedere un contratto luce per utenze non domestiche altri usi anche come privato. Ma solo se l’uso dell’energia elettrica è destinato a parti in comune, come l’illuminazione e l’alimentazione del cancello elettrico in un condominio.

Per gli utenti “non domestici” si parla di tariffe BTA, ovvero a Bassa Tensione Altri usi. Queste si differenziano per la tipologia di contatore presente nel luogo dell’utenza e per la potenza impegnata. Qualora dovessi richiedere un contratto altri usi, anche in questo caso, il consiglio è optare per un fornitore che abbia sviluppato un piano tariffario adatto alle tue esigenze di consumo.

 

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Tariffe utenze domestiche non residenti, residenti e altri usi

 

Orientati nel miglior modo tra le utenze non residenti, residenti e altri usi

 

Ecco spiegate le differenze tra le tariffe delle utenze domestiche non residenti, residenti e altri usi. Ora dovrebbe essere tutto più chiaro. Molto dipende dalla destinazione d’uso e dalla residenza, che vanno a influire sul calcolo degli oneri e delle imposte.

Purtroppo, i costi fissi non dipendono dal tuo fornitore. Sono importi che devono essere corrisposti a prescindere. L’unico modo efficace per ridurre le spese legate all’energia elettrica è minimizzare gli sprechi e scegliere l’offerta luce che meglio si adatti alle tue abitudini di consumo.

Sinergy Luce e Gas può accompagnarti verso la scelta migliore. Lo facciamo fornendoti informazioni chiare e un servizio clienti pronto ad ascoltarti e consigliarti. Contattaci senza impegno, oppure scopri subito le nostre migliori offerte luce, disegnate per soddisfare le tue necessità.

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