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Bolletta luce seconda casa: differenze tra tariffe residenti e non residenti

Hai ereditato, comprato o affittato un’abitazione in cui non sei residente. Che sia sperduta in un paesino di campagna, in montagna o al mare, avrai notato che l’importo della bolletta luce seconda casa è differente. A parità di consumi, le tariffe residenti e non residenti cambiano.

I vantaggi di una seconda abitazione sono molti, in particolare se si trova in un luogo di villeggiatura. Puoi decidere le vacanze all’ultimo minuto, oppure affittarla per arrotondare le entrate. Tuttavia, dovrai fare attenzione ai costi di manutenzione e a quelli delle utenze domestiche. In particolare, la bolletta della luce potrebbe riservarti delle sorprese. Costi a cui non avevi pensato.

Nessun mistero. A tutto c’è un “perché” e non sempre dipende dal tuo fornitore. Stiamo per vedere la differenza tra bolletta luce residente e non residente e come puoi risparmiare sull’energia elettrica della seconda casa.

Bolletta luce seconda casa: la riforma delle tariffe, tra utenze domestiche residenti e non residenti

La bolletta luce seconda casa può essere più alta rispetto a una bolletta luce prima casa, anche se i consumi sono gli stessi. A incidere sono i costi fissi, poiché più elevati quando l’utenza è classificata come domestica non residente.

Nel costo dell’energia elettrica sono contemplate diverse voci, importi che comprendono quote fisse e quote variabili, a cui vengono aggiunte accise e IVA. Ne abbiamo parlato anche nell’articolo – Come leggere la bolletta della luce e capire i consumi reali. In particolare, sono 2 le voci che incidono parecchio sull’importo che devi corrispondere in bolletta:

  • costo per il trasporto dell’energia elettrica e la gestione del contatore – con cui paghi i servizi per il trasporto dell’energia dal punto di produzione al contatore, oltre alla gestione del contatore stesso. È formato, oltre che da una “quota fissa”, anche da una “quota potenza” e una “quota energia”, che variano in base alla potenza installata e ai kWh consumati;
  • oneri di sistema – è un importo stabilito dall’ARERA e composto da diverse voci a copertura delle attività legate al sistema elettrico. L’addebito non dipende dal tuo fornitore e riguarda tutti i clienti domestici, residenti e non.

La riforma delle tariffe ha inciso di più proprio su queste due voci. L’obiettivo era sostenere la diffusione di consumi efficienti ed equi rispetto ai costi dei servizi di rete, ma sulle bollette luce seconda casa il peso delle quote fisse è aumentato.

Se, prima di proseguire nella lettura, vuoi scoprire cosa sono gli oneri di sistema, in questo articolo puoi approfondire ogni dettaglio: bolletta elettrica – cosa sono gli oneri di sistema.

La riforma delle tariffe dell’energia elettrica

 

Con la riforma delle tariffe, avvenuta in seguito alla delibera 582/2015/R/eel dell’ARERA (Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico), qualcosa è dunque cambiato. Entrata in vigore nel gennaio 2017, la riforma ha abolito le vecchie tariffe D2 e D3, entrambe caratterizzate dalla progressività dei corrispettivi tariffari in funzione dei consumi:

  • D2 – per forniture in bassa tensione a uso domestico nell’abitazione di residenza anagrafica e con potenza impegnata fino a 3 kW;
  • D3 – per le tutte le altre forniture non comprese nella tariffa D2, sempre a uso domestico in bassa tensione.

In parole semplici, la riforma voluta dall’ARERA ha portato all’abolizione della progressività, ovvero il sistema che portava a pagare un prezzo maggiore al kWh in corrispondenza di consumi più alti. Ora, per i servizi di rete, tutti i clienti domestici sono soggetti a una struttura tariffaria non progressiva, definita TD. Tale tariffa non considera più le differenze tra utenze residenti e non residenti e neppure gli scaglioni di consumo.

Dunque, a seguito della riforma, gli importi per i servizi di trasporto e gestione del contatore sono aumentati, ma rimangono uguali sia per residenti che non residenti. Mentre il calcolo degli oneri di sistema differisce:

  • domestico residente – l’importo degli oneri di sistema è applicato sulla base dei consumi di energia effettuati;
  • domestici non residenti – l’importo degli oneri di sistema si basa in parte sui chilowattora consumati e in parte è fisso.

Ne consegue che, nella bolletta luce seconda casa, l’incremento delle quote fisse ha un peso maggiore. Infatti, oltre all’aumento relativo alla tariffa per il trasporto dell’energia e la gestione del contatore, si aggiunge la spesa oneri di sistema non residente. E, soprattutto nel caso in cui la seconda casa sia poco utilizzata, perciò soggetta a bassi consumi annui di energia, l’incidenza risulta essere ancora più significativa.

Quindi, come puoi risparmiare sulla bolletta della seconda casa?

Come risparmiare sulla bolletta elettrica seconda casa

 

La riforma delle tariffe non lascia molta scelta, per coloro che si trovano a pagare una bolletta luce seconda casa. L’aumento e le modalità di calcolo degli oneri di sistema per le utenze non residenti esulano dall’offerta luce sottoscritta con il tuo fornitore.

Tuttavia, nonostante le quote fisse, il tipo di contratto stipulato e la potenza installata incidano sulle tariffe dell’energia elettrica, nulla è perduto. Un’attenta analisi delle tue abitudini di consumo e qualche saggia accortezza in più possono ridurre l’importo della bolletta.

Ecco alcuni consigli pratici che possono contribuire ad abbassare il costo della fornitura luce per utenze non residenti:

  • considera con attenzione le fasce orarie in cui consumi più energia e scegli la tariffa monoraria o bioraria in base alle tue necessità;
  • riduci la potenza installata del contatore, se sai che non farai un gran uso di energia elettrica nella tua seconda casa;
  • confronta le offerte luce seconda casa nel mercato libero e controlla quanto costa al KhW l’energia. Se sai quali voci compongono il costo della bolletta, sai anche su quali puoi agire per risparmiare (e, quindi, valutare meglio le proposte da sottoscrivere);
  • valuta l’efficienza energetica degli elettrodomestici. Spesso nella seconda casa siamo soliti installare elettrodomestici più vecchi, o pensiamo di risparmiare acquistandone alcuni che non sono molto performanti. In realtà, stiamo solo incrementando i consumi di energia.

Infine, quando possibile, cerca di sfruttare di più la tua seconda casa, per ammortizzare i costi fissi. E se vuoi ulteriori consigli per risparmiare, in questo articolo ne trovi 5 davvero infallibili: come risparmiare sulla bolletta luce.

Bolletta luce uso domestico non residente: canone Rai

 

Se ti stai chiedendo quanto costa la luce nella seconda casa, è probabile che il pensiero sia volato anche al pagamento del canone Rai. D’altronde, dopo l’introduzione dell’addebito del canone sulla bolletta dell’energia elettrica, è proprio uno degli interrogativi più diffusi.

Il canone Rai è dovuto una sola volta nell’arco dell’anno, per ogni famiglia anagrafica, a prescindere dal numero di:

  • abitazioni che possiedi;
  • apparecchi televisivi che hai acquistato;
  • contratti di fornitura elettrica di cui sono proprietari i membri della famiglia.

Quando parliamo di “famiglia anagrafica” si intende un gruppo di persone unite da un certificato di stato di famiglia. E, seppur possano verificarsi diverse casistiche, il canone Rai seconda casa è un finto problema. Anche se acquisti più case e sottoscrivi più contratti di energia elettrica, pagherai il canone una volta: solo per la casa in cui risulti residente.

Se vuoi saperne di più, in questo articolo abbiamo affrontato l’argomento sviscerandolo in ogni dettaglio: Canone Rai seconda casa, cosa devi sapere.

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Come risparmiare sulla bolletta elettrica seconda casa

Bolletta luce seconda casa: la differenza principale risiede nel calcolo degli oneri di sistema

 

Ecco spiegato perché la bolletta luce seconda casa risulta più costosa. La differenza tra residente e non residente risiede nel calcolo degli oneri di sistema delle utenze.

I costi fissi incidono sull’importo totale della tua bolletta e l’unico modo per risparmiare è evitare gli sprechi, analizzare le abitudini di consumo e scegliere l’offerta luce più conveniente. Solo in questo modo potrai goderti la tua seconda casa in tranquillità.

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