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Scambio sul posto: come funziona e come calcolarlo

Lo scambio sul posto è un meccanismo che ti permette di valorizzare l’energia prodotta tramite un impianto da fonte rinnovabile, come i pannelli fotovoltaici.

Nonostante l’impianto installato sia dimensionato per soddisfare i consumi domestici previsti, capita spesso che l’energia prodotta sia in eccesso. Per questo, il sistema di scambio sul posto ti consente di immettere l’energia non utilizzata nella rete nazionale e di ottenere anche dei contributi piuttosto interessanti.

Dunque, quali sono i vantaggi di questa forma di incentivazione indiretta per impianti da fonte rinnovabile? E come puoi ottenere tutti i contributi previsti in maniera semplice e veloce? Facciamo chiarezza e sveliamo ogni dettaglio.

Scambio sul posto: cos’è e come funziona

Lo scambio sul posto è uno strumento compensativo gestito dal GSE. Regolamentato da varie Delibere e Decreti legislativi, si è reso necessario per attuare le Direttive Europee orientate a favorire lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili.

L’attivazione dello scambio sul posto (SSP) è gratuita e cumulabile con l’incentivo fotovoltaico previsto dallo Stato per chi produce energia elettrica e la immette nella rete nazionale.

Dunque, è un meccanismo che ti consente di immagazzinare in rete l’energia elettrica prodotta in eccesso dal tuo impianto privato, per poi prelevarla in un momento diverso dalla produzione.

Per rendere tutto più semplice, immagina di aver installato sul tetto di casa dei pannelli solari. L’energia raccolta viene immessa nell’impianto domestico e destinata alle normali attività, come il funzionamento degli elettrodomestici, l’acqua calda, ecc.

Quando non consumi energia, o ne consumi meno di quella prodotta, questa viene convogliata nella rete nazionale. Nei momenti in cui il tuo impianto non produce energia, potrai dunque attingere alla corrente elettrica della rete, come chiunque altro.

Per gestire questo scambio di energia tra il tuo impianto e la rete elettrica deve essere installato un contatore bidirezionale. Esso permette di contabilizzare l’energia prelevata dalla rete e quella che viene immessa. Il meccanismo dello scambio sul posto rientra proprio in questa dinamica.

Ne consegue che il dimensionamento dell’impianto è fondamentale e dev’essere adeguato alle tue abitudini di consumo. Infatti, il maggior risparmio deriva dalla produzione di energia dell’impianto fotovoltaico per l’autoconsumo istantaneo.

La bolletta dell’energia elettrica avrà un importo inferiore, poiché sarà calcolata solo sui consumi relativi ai prelievi dalla rete nazionale. Inoltre, per accedere alle agevolazioni dello scambio sul posto, è indispensabile che gli impianti per la produzione e il consumo di energia siano connessi al contatore di una singola utenza.

Come calcolare il contributo dello scambio sul posto

Il contributo dello scambio sul posto non ha valori fissi, ma varia a seconda dei prezzi dell’energia sul mercato. Il GSE (Gestore Servizi Energetici) procede all’erogazione del contributo con 2 acconti su base semestrale e 1 conguaglio annuale.

È probabile che le formule matematiche non ti facciano impazzire. Tuttavia, ti sarà utile conoscere quella necessaria per calcolare il contributo in conto scambio:

CS = min [OE ; CEI] + CUsf * ES

I parametri della formula corrispondono a:

  • OE – è il prezzo dell’energia elettrica prelevata dalla rete e pagata in bolletta. Si ottiene dal prodotto tra i KWh prelevati e il prezzo unico nazionale (PUN). Ricorda che il PUN è variabile in base ai prezzi di mercato, e corrisponde a una media nazionale dei prezzi rilevati per ogni regione, di mese in mese.
  • CEI – è il controvalore dell’energia immessa. Ovvero, è il valore economico dell’energia immessa in rete al prezzo del giorno prima nella tua zona. Proprio come in Borsa, i prezzi di acquisto e vendita dell’energia fluttuano, assieme alle dinamiche del mercato.
  • CUsf – Corrispettivo Unitario di Scambio Forfettario annuale. È un valore espresso in centesimi di euro, calcolato forfettariamente dal GSE.
  • ES  ­– Energia Scambiata. Sono i KWh che prima hai immesso nella rete e poi hai prelevato per i tuoi consumi. Tecnicamente è il minimo tra l’energia elettrica immessa e quella prelevata durante tutto l’anno.

Dunque, il contributo corrisponde al minimo tra il valore dell’energia prelevata e il valore dell’energia immessa in rete. A questo, poi, si aggiunge il rimborso per l’energia scambiata.

Come richiedere lo scambio sul posto

Per presentare la richiesta di scambio sul posto hai 2 possibilità: il modello unico e la modalità standard.

Il Modello Unico è l’iter semplificato per la realizzazione, la connessione e l’esercizio dell’impianto, per cui è richiesto lo scambio sul posto. È un documento che dovrai inoltrare al tuo gestore di rete. Poi sarà il GSE ad attivare la convenzione e a comunicarti il codice e l’accesso al Portale SSP per monitorare tutti i dati.

Questo modello per richiedere lo scambio sul posto può essere usato solo se l’impianto fotovoltaico ha le seguenti caratteristiche:

  • potenza non superiore a quella già disponibile in prelievo;
  • potenza nominale non superiore a 20 kW;
  • richiesta contestuale, per l’accesso al regime dello Scambio sul Posto;
  • realizzazione su tetti di edifici con le modalità previste dal D.lgs. n. 28/11;
  • assenza di ulteriori impianti di produzione sullo stesso punto di prelievo.

Con la modalità standard, invece, il produttore di energia, ovvero tu, presenta la domanda attraverso il portale SSP entro 60 giorni dalla data di entrata in esercizio dell’impianto. Poi, deve stipulare il contratto annuale a rinnovo tacito con il GSE.

Inoltrare la richiesta per lo scambio sul posto è abbastanza semplice. Inoltre, ti consente di ottimizzare l’investimento nel fotovoltaico per non sprecare l’energia prodotta in eccesso.

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Scambio sul posto: come funziona

Il fotovoltaico conviene quando hai un fornitore affidabile al tuo fianco

Installare un impianto fotovoltaico ti permette di produrre energia pulita per tutta la famiglia, ma non solo. Potrai immettere l’energia che non usi in rete e prelevarla quando ne hai bisogno, alleggerendo la tua bolletta.

Come sai la bolletta elettrica comprende diverse voci di costo:

  • quota per la materia energia;
  • spese per il trasporto e gestione del contatore;
  • imposte;
  • oneri di sistema.

L’impatto positivo dello scambio sul posto lo potrai notare nell’importo della quota energia e, in parte, nelle altre voci in bolletta, tranne quella relativa alle imposte.

Durante l’anno riceverai i 2 rimborsi, sotto forma di compensazione, per la differenza tra l’energia immessa in rete e quella prelevata. Nel caso di eccedenza, ovvero il tuo impianto ha convogliato in rete più energia di quella che hai prelevato, il meccanismo dello scambio sul posto prevede 2 opzioni:

  • liquidazione monetaria delle eccedenze, al prezzo medio di mercato dell’energia rilevato nell’anno di riferimento;
  • formulazione di un credito per i conteggi dell’anno successivo.

Quindi, richiedere lo scambio sul posto ti permette di accedere alle agevolazioni previste dallo Stato e di cumularle con l’incentivo fotovoltaico, per ottimizzare i costi della gestione domestica. Tuttavia, avrai sempre necessità di un fornitore luce e gas che ti permetta di ottenere le migliori tariffe per risparmiare ulteriormente sulla spesa dell’energia.

Scegliere il fornitore migliore per i tuoi consumi di energia vuol dire poter usufruire di tariffe chiare e un servizio clienti affidabile. Contattaci, oppure guarda le nostre offerte luce e gas e cogli subito l’occasione di fare la scelta perfetta per le tue necessità di consumo.

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