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Diagnosi energetica: cos'è e quando è obbligatoria

La diagnosi energetica rappresenta un passo fondamentale verso un futuro più sostenibile ed efficiente dal punto di vista energetico. Efficienza energetica è diventata una parola d’ordine non solo per la sostenibilità ambientale, ma anche come leva strategica per la competitività delle imprese. 

In un contesto globale in cui le risorse diventano sempre più preziose e la pressione verso la sostenibilità aumenta, le imprese che adottano queste pratiche non solo risparmiano su costi operativi ma contribuiscono anche alla tutela dell’ambiente.

Con l’avanzamento tecnologico e l’evoluzione delle normative, il campo dell’efficienza energetica è destinato a espandersi ulteriormente, offrendo nuove opportunità per le imprese. L’impegno verso l’efficienza energetica è una scelta vincente, sia per il pianeta che per il business.

Ma cosa significa realmente e, soprattutto, quando diventa un obbligo per le aziende? Continua a leggere per scoprire a cosa serve una diagnosi energetica.

Cos’è la diagnosi energetica?

Negli ultimi anni, la consapevolezza riguardo la necessità di un uso più intelligente e sostenibile delle risorse energetiche è cresciuta esponenzialmente. Questo non solo per una questione di tutela ambientale ma anche per l’impatto diretto sui costi e sulla competitività delle aziende.

La legislazione europea e italiana hanno introdotto negli anni diversi regolamenti per promuovere l’efficienza energetica. Tra questi, spicca la normativa che rende obbligatoria la diagnosi energetica (o audit energetico) per certe categorie di imprese.

La diagnosi energetica è un’analisi dettagliata dei consumi energetici di un’attività produttiva o di un edificio, con l’obiettivo di identificare le inefficienze e proporre interventi di miglioramento. Si tratta di uno strumento fondamentale per ottimizzare l’uso delle risorse e ridurre l’impatto ambientale.

Attraverso la raccolta e l’analisi di dati sui consumi, offre una fotografia precisa dell’uso dell’energia all’interno dell’ente analizzato, evidenziando dove e come si possono implementare azioni di risparmio energetico e di riduzione dei costi.

I soggetti obbligati alla diagnosi energetica e le esenzioni

Non tutte le imprese sono tenute a realizzare una diagnosi energetica.
La normativa italiana – D.Lgs. 102/2014 -, stabilisce criteri specifici che determinano gli obblighi e le esenzioni. 

La diagnosi energetica diventa obbligatoria per le grandi imprese – che hanno più di 250 dipendenti e che, al contempo, hanno un fatturato superiore a 50 milioni di euro o un totale di bilancio annuo superiore a 43 milioni – e per le aziende energivore – che registrano consumi energetici complessivi annui superiori a 50 TEP, secondo quanto definito dalla normativa europea e nazionale. 

Queste categorie sono tenute a effettuare la diagnosi energetica ogni quattro anni, adottando un approccio sistematico e continuativo al miglioramento dell’efficienza energetica.

Tuttavia, esistono delle esenzioni: per esempio, le imprese che hanno implementato sistemi di gestione dell’energia certificati (come l’ISO 50001) possono essere esonerate dall’obbligo di diagnosi energetica, a patto che queste garantiscano un monitoraggio continuo ed efficace dei consumi energetici.

audit energetico

La diagnosi energetica non deve essere solo conforme agli standard normativi, ma deve anche essere effettivamente utile per ottimizzare i consumi energetici e ridurre l’impatto ambientale.

Il processo di diagnosi energetica

La realizzazione di una diagnosi energetica richiede un approccio metodico e strutturato, che si articola in diverse fasi chiave.

Il processo si articola in:

  • raccolta dati;
  • analisi energetica dettagliata;
  • identificazione delle aree di miglioramento;
  • proposta di interventi di efficienza energetica;
  • stesura di un piano d’azione

 

Questo approccio consente di mappare in modo efficace le opportunità di risparmio energetico.

Per condurre un’audit energetica si utilizzano strumenti specifici, come software di analisi dei consumi, strumentazione per la misurazione in tempo reale e sistemi di gestione dell’energia. 

Questi aiutano a rendere il processo più accurato e affidabile, fornendo dati concreti su cui basare le decisioni.

Una diagnosi energetica efficace si distingue per alcune caratteristiche essenziali, delineate dalla normativa UNI CEI/TR 11428, che ne attestano la qualità e l’affidabilità. Questi elementi fondamentali sono:

  1. completezza: una diagnosi di qualità copre in maniera esaustiva il sistema energetico esaminato. Questo significa prendere in considerazione ogni componente rilevante, dall’architettura dell’edificio ai sistemi di automazione e agli impianti, assicurando una panoramica completa delle dinamiche energetiche in gioco;
  2. affidabilità: questo principio richiede la raccolta di dati accurati e dettagliati, sia in termini di quantità che di qualità. Solo attraverso un’accurata indagine sul campo, inclusi sopralluoghi e rilevazioni strumentali, è possibile ottenere informazioni veritiere e di valore per l’analisi energetica;
  3. tracciabilità: essere in grado di rintracciare facilmente l’origine dei dati utilizzati, le metodologie applicate per elaborare i risultati e le ipotesi adottate durante l’analisi, è cruciale. L’adozione di procedure standardizzate e una documentazione precisa garantiscono questo aspetto, rendendo ogni fase del processo di diagnosi trasparente e comprensibile;
  4. utilità: ogni intervento proposto a seguito della diagnosi deve essere valutato attentamente, considerando i benefici in termini di risparmio energetico, impatto ambientale, conformità normativa e vantaggi economici. Solo così è possibile assicurare che le azioni intraprese siano non solo efficaci ma anche vantaggiose sotto ogni profilo;
  5. verificabilità: è fondamentale che i miglioramenti nell’efficienza energetica ottenuti grazie agli interventi proposti siano misurabili e verificabili. Questo permette al committente di constatare in modo chiaro e tangibile i benefici derivanti dall’applicazione delle strategie di efficienza energetica.

 

Adottare un approccio che rispetti queste cinque caratteristiche fondamentali significa assicurare che la diagnosi energetica sia non solo conforme agli standard normativi, ma anche effettivamente utile per ottimizzare i consumi energetici e ridurre l’impatto ambientale.

Benefici e incentivi per le imprese

Al di là degli obblighi normativi, la diagnosi energetica apporta benefici significativi alle imprese che decidono di intraprendere questo percorso. Effettuare una diagnosi energetica non è solo un dovere ma anche un’opportunità per:

  • migliorare l’efficienza;
  • ridurre i costi operativi;
  • incrementare la competitività sul mercato. 

 

Inoltre, rappresenta un passo importante verso la sostenibilità, contribuendo alla riduzione delle emissioni di CO2 e al rispetto degli obiettivi ambientali.

Le imprese che realizzano diagnosi energetiche possono accedere anche ad alcuni incentivi nazionali e comunitari, concepiti per supportare gli investimenti in efficienza energetica. Queste agevolazioni rappresentano un’ulteriore motivazione per le imprese a migliorare la propria performance energetica, oltre a contribuire a un più ampio obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra.

 

Dai un’occhiata all’approfondimento sul Perché scegliere l’economia sostenibile per la gestione della tua impresa, dove troverai alcuni consigli pratici per portare avanti questa filosofia in azienda.

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