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Climate quitting: l’attenzione per l’ambiente guida i giovani, anche sul lavoro

La crescente attenzione per l’ambiente sta plasmando le scelte di molti, dando vita a una tendenza emergente nel mondo del lavoro: il “climate quitting“. 

Cataclismi, disastri ambientali e una maggiore consapevolezza del cambiamento climatico in corso stanno spingendo le persone – soprattutto i più giovani – a orientare le proprie decisioni professionali verso aziende impegnate nella sostenibilità ambientale.

Cos’è il climate quitting

Il termine climate quitting indica la decisione di lasciare volontariamente un impiego per impegnarsi in nuove opportunità basate sulla sostenibilità ambientale

Coloro che abbracciano questa tendenza vengono chiamati climate quitter e sono principalmente giovani lavoratori. 

Secondo KPMG – che ha intervistato circa 6 mila persone nel Regno Unito tra lavoratori e studenti prossimi a entrare nel mondo del lavoro – quasi uno su due desidera che l’azienda per cui lavora dimostri un impegno nei confronti dei fattori ESG (Environmental, Social and Governance), mentre uno su cinque ha rifiutato un’offerta di lavoro quando gli impegni dell’azienda non erano in linea con i loro valori.

Sebbene la sostenibilità aziendale non sia ancora la priorità principale nella scelta del datore di lavoro, questo dimostra che la governance ambientale, sociale e aziendale è comunque un fattore determinante. Tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni, uno su tre è disposto a rinunciare a un’offerta lavorativa se l’azienda non dimostra un impegno sul fronte ESG.

Il climate quitting rappresenta una trasformazione significativa nel modo in cui le persone valutano e scelgono il proprio lavoro. La consapevolezza ambientale sta diventando sempre più cruciale nella decisione lavorativa, con i giovani in prima linea per sostenere e promuovere cambiamenti significativi. Le aziende, a loro volta, devono adeguarsi, rispondendo alle esigenze dei lavoratori e contribuendo all’urgente necessità di mitigare il cambiamento climatico.

occupazione e sostenibilità

Il climate quitting è parte di una rivoluzione culturale che sta trasformando il modo in cui le persone vedono il lavoro e il loro impatto sulla società e sull’ambiente.

 

L’altra faccia del climate quitting

Dato il crescente interesse dei lavoratori verso i temi legati alla sostenibilità, le aziende che vogliono rimanere competitive sul mercato e frenare la fuga dei talenti stanno correndo ai ripari.

Il climate quitting, infatti, ha stimolato l’apertura delle imprese di tutto il mondo verso politiche più sostenibili e responsabili, spingendole a rendersi conto che, per attrarre e trattenere i giovani talenti, è necessario dimostrare un impegno tangibile verso l’ambiente e la società.

Le nuove generazioni di lavoratori stanno ridefinendo il concetto di successo professionale. Non è più sufficiente ottenere una posizione di prestigio o un alto stipendio; ora, i giovani professionisti cercano un significato più profondo nel loro lavoro, desiderando contribuire a cause più grandi, prima tra tutte quella della sostenibilità ambientale.

Le aziende che adottano politiche ESG non solo rispondono a questa crescente domanda del mercato ma registrano – come effetto indiretto – un miglioramento della loro reputazione, svolgendo un ruolo attivo nella costruzione di un futuro sostenibile. 

Questo approccio non solo attira i giovani professionisti, ma può anche accrescere la fedeltà dei dipendenti e migliorare le relazioni con clienti, partner e investitori.

Il fenomeno del climate quitting è parte di una più ampia rivoluzione culturale che sta trasformando il modo in cui le persone vedono il lavoro e il loro impatto sulla società e sull’ambiente. La sostenibilità non è più una parola di moda, ma una guida concreta nella presa di decisioni lavorative.

Aziende di settori diversi stanno programmando strategie di riduzione delle emissioni di carbonio, attuando programmi di responsabilità sociale d’impresa e promuovendo politiche di inclusione e diversità.

Il settore dell’energia, ad esempio, sta vivendo una crescita significativa grazie alla crescente domanda di soluzioni energetiche sostenibili. Le aziende che investono in tecnologie verdi non solo partecipano attivamente alla lotta contro il cambiamento climatico, ma offrono anche opportunità di lavoro gratificanti per coloro che cercano carriere più sostenibili.

Inoltre, le aziende stanno aumentando la richiesta di figure professionali specializzate in sostenibilità ambientale. Ruoli come il sustainability specialist e l’environmental manager sono in rapida crescita.

Il climate quitting sta concretamente modellando il futuro del lavoro, spingendo le aziende a essere più consapevoli dell’impatto ambientale e sociale delle proprie attività. Questa tendenza non è solo una risposta alle sfide ambientali globali, ma anche un segnale del cambiamento di prospettiva dei giovani lavoratori che considerano la sostenibilità come parte integrante del loro percorso professionale.

Scopri quali sono i settori chiave che stanno facendo passi da gigante verso un futuro più sostenibile leggendo l’articolo Tecnologia green e sostenibilità: l’innovazione guida il cambiamento.

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