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Messa a terra impianto elettrico: tutto quello che c'è da sapere
La messa a terra di un impianto elettrico è un sistema di sicurezza fondamentale, progettato per salvaguardare sia gli utenti che le apparecchiature elettriche dai rischi legati alla corrente elettrica.
Questo sistema è fondamentale in ogni configurazione elettrica, sia domestica che industriale. La sua funzione primaria è fornire un percorso a bassa resistenza per la corrente elettrica in situazioni di malfunzionamento o guasto, assicurando così la protezione delle persone e degli impianti elettrici.
Senza una corretta messa a terra, un guasto nell’impianto elettrico potrebbe trasformare il corpo umano in un conduttore involontario, con conseguenze potenzialmente fatali. La messa a terra previene questo pericolo, canalizzando la corrente di guasto verso il terreno e attivando meccanismi di sicurezza come l’interruttore differenziale.
Continua a leggere per comprendere la sua importanza e il suo funzionamento.
Cos’è la messa a terra e perché è importante?
La messa a terra è un componente essenziale di qualsiasi impianto elettrico, con lo scopo principale di proteggere gli utenti dalle folgorazioni e le apparecchiature elettriche dai rischi associati alla corrente elettrica, come le sovratensioni.
Funziona creando un contatto elettrico efficiente tra il terreno e le parti dell’impianto elettrico che normalmente non sono in tensione, ma che potrebbero diventare elettricamente attive in caso di guasti o anomalie.
Questo sistema assicura che le masse metalliche dell’impianto siano al potenziale elettrico del terreno, evitando che possano entrare in tensione tra loro o con la terra.
Un aspetto fondamentale della messa a terra è la sua capacità di dirottare la corrente di guasto direttamente verso il terreno, utilizzando conduttori di protezione (generalmente in rame e colorati di verde-giallo) e dispersori di terra. Questi dispersori, come picchetti metallici o cavi in rame, sono interrati fuori dall’edificio e collegati all’impianto elettrico, garantendo un percorso a bassa resistenza per la corrente indesiderata.
L’importanza della messa a terra non si limita solo alla protezione delle persone, ma anche alla salvaguardia degli apparecchi elettrici. Senza un adeguato sistema di messa a terra, gli elettrodomestici possono subire sovratensioni, guasti o addirittura incendi.
Inoltre, la messa a terra riduce l’interferenza elettromagnetica e i disturbi che possono influire sul corretto funzionamento delle apparecchiature elettroniche sensibili.
La sua corretta installazione e verifica regolare sono essenziali per prevenire rischi elettrici e assicurare il corretto funzionamento dell’impianto elettrico.
Componenti e installazione di un impianto di messa a terra
Elementi principali
Un impianto di messa a terra è composto da diversi elementi fondamentali, ognuno con una funzione specifica ed essenziale per la sicurezza e il funzionamento dell’impianto elettrico.
Uno dei componenti principali è il dispersore, che può essere intenzionale (artificiale) o di fatto (naturale). I dispersori intenzionali sono realizzati con picchetti metallici (in rame o acciaio), nastri, piastre o corde nude interrate orizzontalmente o verticalmente nel terreno. I dispersori di fatto, invece, utilizzano strutture metalliche già presenti e interrate, come ferri d’armatura, tubazioni metalliche dell’acqua o schermi metallici dei cavi.
Un altro elemento essenziale è il collettore principale di terra, che funge da nodo centrale per il collegamento dei conduttori di terra e di protezione. Questo collettore è solitamente realizzato con una sbarra o una morsettiera e si trova alla base dell’impianto elettrico, alla partenza delle linee montanti.
I conduttori di terra collegano i dispersori fra loro e al collettore principale di terra, mentre i conduttori di protezione (identificabili dal colore giallo-verde) collegano le masse metalliche degli apparecchi al collettore principale di terra. Questi conduttori sono fondamentali per la protezione contro i contatti indiretti e devono essere correttamente dimensionati per sopportare le sollecitazioni termiche e meccaniche.
Inoltre, i collegamenti equipotenziali principali e supplementari assicurano che le masse metalliche degli apparecchi e le masse estranee (come tubazioni dell’acqua o del gas) siano al medesimo potenziale elettrico, evitando tensioni pericolose tra di loro.
La messa a terra difettosa è una delle principali cause di incidenti di origine elettrica nei luoghi di lavoro.
Installazione della messa a terra
L’installazione di un impianto di messa a terra richiede una serie di passaggi precisi e deve essere eseguita da personale qualificato.
Innanzitutto, è necessario identificare e preparare il sito dove saranno interrati i dispersori che devono essere scelti e dimensionati in base alle caratteristiche del terreno e alle esigenze specifiche dell’impianto.
I dispersori devono quindi essere interrati secondo le specifiche tecniche. I conduttori di terra e di protezione devono essere collegati ai dispersori e al collettore principale di terra, assicurando una buona continuità elettrica e protezione contro la corrosione.
È fondamentale proteggere le parti interrate e quelle emergenti dei conduttori utilizzando tubi o altri materiali per migliorare la difesa contro la corrosione e gli urti. Inoltre, i collegamenti equipotenziali devono essere realizzati per garantire che tutte le masse metalliche siano al medesimo potenziale elettrico.
Infine, dopo l’installazione, è essenziale effettuare una verifica accurata dell’impianto di messa a terra per assicurarsi che funzioni correttamente e che la resistenza di terra sia entro i limiti previsti dalle normative vigenti. Questa verifica include il controllo dei collegamenti, la misurazione della resistenza di terra e la verifica della funzionalità dell’interruttore differenziale.
Normative e obblighi legali relativi alla messa a terra
Normativa italiana ed europea
La normativa italiana ed europea attribuisce grande importanza alla messa a terra degli impianti elettrici. C’è, infatti, una regolamentazione molto stringente per la sicurezza delle persone e la protezione degli impianti stessi.
In Italia, la normativa principale che regola la messa a terra è il Decreto Legislativo n. 81/2008 (Testo Unico sulla salute e sicurezza dei lavoratori) e il Decreto Ministeriale n. 37 del 22 gennaio 2008, che riordina le disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici.
La Norma CEI 64-8/4 è un’altra fonte fondamentale, poiché tratta le prescrizioni riguardanti la protezione contro i contatti diretti e indiretti, le sovracorrenti, e le prescrizioni riguardanti il sezionamento e il comando. Questa norma suddivide gli impianti in tre categorie: base, standard e domotico.
Inoltre, il Decreto del Presidente della Repubblica n. 462 del 2001 impone l’obbligo di dichiarazione di conformità di messa a terra dell’impianto, rilasciata dall’impiantista, e prevede verifiche periodiche da parte di un organismo del Ministero delle attività produttive. Questo decreto è particolarmente rilevante per condomini, uffici, luoghi di lavoro e altre attività professionali.
Rischi legali da non conformità
La mancata conformità alle normative sulla messa a terra può comportare sanzioni amministrative significative, che possono variare da 500€ a 1.800€, a seconda della gravità dell’inadeguata installazione o manutenzione dell’impianto.
Oltre alle sanzioni economiche, la non conformità può anche mettere a rischio la sicurezza dei dipendenti e dei clienti, esponendoli a pericoli come scosse elettriche, cortocircuiti ed elettrocuzioni.
La messa a terra difettosa è infatti una delle principali cause di incidenti di origine elettrica nei luoghi di lavoro.
La verifica periodica della resistenza di terra, come stabilito dall’articolo 9 del DPR 462/01, è fondamentale per evitare questi rischi. La resistenza di un impianto di messa a terra non deve superare i valori massimi previsti (ad esempio, 15 Ohm per utenze domestiche e 5 Ohm per cabine elettriche e utenze industriali), e le verifiche devono essere effettuate in occasione di nuove installazioni o modifiche sostanziali dell’impianto, ma anche ad intervalli periodici.
La conformità alle normative sulla messa a terra non è solo un obbligo legale, ma anche un investimento fondamentale per la sicurezza e la tutela delle persone e delle attrezzature.
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