Potenza contatore: qual è la differenza tra potenza impegnata e disponibile

Sono situazioni odiose. Quante volte ti è successo di restare al buio mentre ti asciugavi i capelli con il phon, perché avevi dimenticato che la cena si stava scaldando nel forno elettrico?

Se alla mente ti stanno riaffiorando tanti episodi del genere, è probabile che la potenza del contatore della tua casa non sia sufficiente. Stai assorbendo più energia di quella erogata. E il salvavita scatta.

Potenziamento del contatore cercasi? Ecco come fare

Sai qual è la potenza elettrica del tuo contatore? Ti hanno spiegato qual è la differenza tra potenza impegnata e disponibile? E come scegli il valore giusto per soddisfare le tue abitudini di consumo? Stiamo per dare una risposta a ognuna di queste domande e a molte altre.

Quelle che seguono sono tutte le informazioni di cui hai bisogno per assicurarti una potenza del contatore adeguata e sapere cosa devi fare se vuoi modificarla. Non succederà più che la cena si raffreddi, mentre cerchi di raggiungere il salvavita in accappatoio e al buio. Questo è sicuro.

Cos’è e qual è la potenza del contatore di un’utenza domestica

Teoricamente, la potenza del contatore indica quanta energia viene liberata in quel circuito al secondo. In pratica, è la potenza impiegata dal contatore per fornire elettricità alla casa.

Il valore della potenza del contatore è invece la portata che viene decisa in fase di contratto. Quella che comparirà sulle bollette, a indicare la quantità di energia a disposizione. Sei tu a scegliere il valore, sulla base delle tue necessità e dell’offerta del fornitore. Di solito, comunque, un’utenza domestica in Italia ha una potenza standard di 3 kW.

Come faccio a sapere qual è la potenza installata nel mio contatore?

Puoi trovare il valore della potenza del contatore nella prima parte della tua bolletta, o in una delle prime pagine. Generalmente, viene indicata nel quadro “Dati di fornitura” o “Tipologia di contratto”. È in queste sezioni che vengono riportate le due voci correlate alla potenza contrattuale che hai sottoscritto: potenza impegnata e disponibile.

Qual è la differenza tra potenza impegnata e potenza disponibile?

Quando parliamo di potenza del contatore saltano fuori termini come potenza impegnata, contrattuale, richiesta, disponibile, ecc. Districarsi tra le varie definizioni può sembrare difficile, ma con un po’ di pazienza puoi trovare la quadra giusta.

Cominciamo con il dire che le prime tre, potenza contrattuale, impegnata e richiesta sono la stessa cosa e indicano la potenza stipulata contrattualmente. La quantità di energia richiesta e sottoscritta quando hai stipulato il contratto.

La potenza disponibile è invece l’energia effettiva a tua disposizione: il livello massimo di potenza utilizzabile su un determinato contatore. Di solito, corrisponde al 10% in più di quella contrattuale. Quindi, nel concreto, se hai un contatore con potenza a 3 kW, l’energia disponibile in casa sarà di 3,3 kW.

Come posso calcolare la potenza del contatore adatta alle mie necessità di consumo?

La potenza del contatore ha un peso rilevante sulla bolletta finale. Per questo è fondamentale tarare il suo valore sulle reali necessità della tua famiglia. Più grande è la tua casa e più elettrodomestici usi, maggiore dovrà essere la taglia del contatore. È chiaro che, in linea di principio, se abiti in un monolocale, una potenza contrattuale standard dovrebbe bastare. Ma per una casa di 120 mq dove vivono 4 persone serviranno almeno 4,5 kW.

Attenzione anche al numero degli apparecchi presenti e utilizzati in casa. Poche lampadine, un frigorifero e uno scaldabagno possono rimanere accesi contemporaneamente anche con 1,5 kW. Ma aggiungendo a questi un forno elettrico bisognerà salire a una potenza standard di almeno 3 kW. Ecco perché, se poi accendi anche il phon, il salvavita scatta.

Quando e quanto costa cambiare la potenza del contatore?

È il caso di aumentare la potenza del contatore quando il sistema va in sovraccarico troppo spesso. Vuol dire che hai bisogno di più energia di quella disponibile. O cambi le tue abitudini di consumo, e cerchi di evitare che più elettrodomestici siano accesi in contemporanea, oppure è il momento di richiedere un cambio di potenza.

Quanto costerebbe però aumentare la potenza contrattuale? La risposta dipende a seconda che il fornitore aderisca al mercato di maggior tutela o a quello libero. Nel primo caso i costi da pagare prevedranno una quota fissa per ogni kW aggiunto alla fornitura e un contributo di 23 euro per la gestione della pratica. Nel mercato libero, invece, i prezzi non sono vincolati dall’Autorità e ogni azienda è dunque libera di proporre ai propri clienti diverse offerte.

Trovare il fornitore luce in grado di offrirti una soluzione contrattuale più idonea alle tue necessità è dunque possibile e, non per forza, troppo oneroso.

È ora di cambiare: trova la potenza contrattuale che fa per te

Come hai visto, la corrente salta perché la potenza del contatore pattuita nel contratto con il tuo fornitore non è sufficiente. Sono aspetti che spesso diamo per scontati, come se lo standard possa andare bene a tutti. Poi, finiamo per ritrovarci in situazioni scomode. Ma nessuno ti obbliga a sopportarle. Puoi guardarti intorno e confrontare le diverse offerte sul mercato libero.

Hai la possibilità di cambiare la potenza del tuo contatore quando lo desideri e puoi anche passare a un nuovo fornitore per usufruire di offerte luce più vantaggiose. Certo, sappiamo che può essere stressante. Devi confrontare le diverse promozioni e capire se siano davvero migliorative. Hai il timore di sbagliare qualcosa o di capitare in circostanze peggiori di quelle in cui ti trovi.

È per questo che Sinergy Luce & Gas è al tuo fianco ogni giorno. Se non sai come scegliere il contratto luce più adatto a te, o di quanta potenza necessiti per soddisfare le tue abitudini di consumo, contatta il nostro servizio clienti. Siamo a tua disposizione per consigliarti e aiutarti a trovare la soluzione giusta per te.